
Articolo di Piero Bucci, 21 giugno 2017
Intervista a Stefano Trinci, payments & trade finance manager di Enterprise
L’area dei sistemi di pagamento è in piena trasformazione per offrire, a costi competitivi, servizi in linea con la nuova operatività . Sotto la spinta normativa e di nuovi modelli funzionali e di business, la forza di rottura dei nuovi player non convenzionali spinge a fare un salto non solo tecnologico ma anche culturale.
L’SCT (SEPA credit transfer) Instant, schema diffuso nella sua prima versione dall’EPC (European Payment Council), da una parte, e il GPI (global payment innovation) di SWIFT, dall’altra, sono le novità più recenti, e compatibili con una direttrice comune d’implementazione dei d-payment – come ci spiega Stefano Trinci, payments & trade finance manager di Enterprise. Tali novità investono le normative e i processi interni, più di quanto non abbiano fatto la SEPA e la PSD. I processi andranno quindi rivisti per diversi attori: clientela (SWIFT GPI, instant payment), back-office, AML (anti-money laundering), tesorerie (SCT Instant), e sarà , quindi, determinante per l’istituzione finanziaria l’approccio alla compliance. «La governance detta linee guida sul piano teorico e lascia al mercato l’individuazione di uno standard specifico» “ prosegue Trinci. «Il rischio è la frammentarietà , soprattutto all’inizio, quando ancora non prevarrà uno standard sugli altri». Si pensi, per esempio, a un PISP (payment initiation service provider) che debba integrare tante API diverse quanti sono gli istituti da interfacciare. In tal caso le parole chiave saranno: open API e interoperabilità , collaborazione e condivisione e solo un humus cooperativo porterà i nuovi strumenti ad affermarsi. «In sintesi “ conclude Trinci “ le banche dovranno aprire alcuni servizi a dirette concorrenti e TPPs. Ciò significa condividere preziose informazioni, che non saranno “regalate” solo se si avrà la capacità di costruire, sul mutuo scambio, un business alternativo: nuove modalità di on-boarding clienti, servizi a valore aggiunto, potenziamento del KYC (know your customer) e possibilità di cross-selling». La parola d’ordine è, quindi, “instant”, dove più che mai è importante essere tra i “frontrunner” e affidarsi a fornitori-precursori.
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